Di fronte a mesi di immobilismo da parte dei dipartimenti, le organizzazioni sindacali confederali stamane hanno dato luogo a un sit-in davanti al Tribunale di Ravenna, in concomitanza con il presidio organizzato da colleghe e colleghi nella capitale, a piazza Cairoli, sede del Ministero. Diverse le contestazioni che hanno spinto le rappresentanze alla protesta:
- La mancata applicazione del nuovo contratto collettivo, con lo sblocco delle carriere.
- La grave carenza di organico e il mancato ampliamento delle dotazioni di tutti i dipartimenti.
- La disapplicazione dei contratti integrativi sottoscritti, con conseguente perdita economica per le lavoratrici e i lavoratori.
- Il mancato scorrimento delle graduatorie per i funzionari NEP.
Queste sono solo alcune delle rivendicazioni che hanno dato luogo al percorso di mobilitazione intrapreso ormai nel settembre scorso.
Il personale della Giustizia è stanco di essere considerato quale fanalino di coda delle amministrazioni pubbliche dello Stato.
Chiediamo ai vertici del Ministero di affrontare celermente le molteplici questioni aperte e di avviare con altrettanta rapidità un confronto con le organizzazioni sindacali rappresentative.
La mobilitazione andrà avanti fino a quando non arriveranno risposte.
Ravenna, 10 marzo 2023
Fp Cgil Cisl Fp UilPa